Un seno non sviluppato oppure poco sviluppato o leggermente cadente, può acquistare un aspetto piacevole solo con un intervento chirurgico: la mastoplastica additiva.
Tale intervento consiste nell’inserimento in regione mammaria (sopra o sotto il muscolo pettorale) di apposita protesi.
Le protesi sono di varie forme e la scelta di queste avviene di solito tenendo conto della costituzione fisica della paziente e dal risultato che si vuole ottenere.
La via d’accesso e la conseguente cicatrice possono essere sottomammarie, periareolare o ascellari. Le protesi possono essere collocate sia sotto il muscolo che sotto la ghiandola, tutto dipende dalla costituzione fisica del paziente e dalla costituzione del seno.
All’intervento residueranno inevitabilmente delle cicatrici anche se molto ridotte e facilmente occultabili, anche se la qualità delle cicatrici è indipendente dalla tecnica chirurgica ma legata alla reattività individuale.
ANESTESIA: In genere locale con sedazione.
TEMPI DI DEGENZA: In genere in day hospital o al massimo solo per la notte dell’intervento.
La frequenza di medicazioni, l’epoca della rimozione dei punti dipendono dal singolo caso clinico e dalla tecnica impiegata.
Il risultato è di solito ottimale ma in una modesta percentuale dei casi le protesi vanno incontro ad un indurimento che può essere fastidioso per la paziente e talvolta anche alterare la forma stessa del seno. Questo fenomeno si chiama retrazione capsulare. L’insorgenza di questo fenomeno può verificarsi dopo pochi mesi a qualche anno.
Si possono verificare, anche se raramente, come in ogni intervento chirurgico, raccolte ematiche o sierose o infezioni che possono comportare un prolungamento del trattamento post-operatorio ed eccezionalmente la rimozione delle protesi.
La sensibilità della pelle ed in particolare delle areole e dei capezzoli potrà rimanere alterata per un periodo variabile, eccezionalmente in forma duratura.
– L’intervento di mastoplastica additiva non impedisce la funzione dell’allattamento, che può però alterare il risultato, soprattutto in presenza di una ghiandola già ptosica.
– È consentita una cauta ripresa dell’attività sessuale non prima di 7 giorni.
– Per almeno una settimana non guidare l’automobile.
– Per almeno due settimane non compiere ampi movimenti con le braccia e non sollevare pesi.
– Eventuali attività sportive possono essere riprese dopo un mese.
– Per almeno un mese evitare di dormire sulla pancia.
– È possibile praticare una doccia di pulizia solo dopo la rimozione dei punti.
Dal punto di vista oncologico la protesi è assolutamente innocua e non preclude con la sua presenza alcun accertamento (mammografia, ecografia, ecc.)
In una percentuale modesta le protesi vanno incontro ad un indurimento, dovuto ad una reazione dell’organismo nei confronti del materiale estraneo.